Santarè
Sonntag, 17. September 2006
 
Sobald ich dazu komme, werde ich Euch eine deutsche Kurzzusammenfassung des Interviews sprechen. Hier erst einmal die Texte von „La stessa fine“ und „Appena di niente“, also der beiden Lieder, die wir in der letzten Sendung gespielt haben:
 
APPENA DI NIENTE
Santarè / Contatto: info@kernel32.biz
 
Muore la voglia di crederci ancora, quando osservo le luci lontane:
col buio che scava fra mille, segreti e la solita luna a guardarci...
Col suo sorriso ipnotico.
 
Come vorrei poter esser disperso, distante da questa esistenza malata,
tra mille persone di razze diverse e vivere appena di niente.
 
Come vorrei poter esser diverso
come vorrei poter esser disperso
come vorrei...
Come vorrei...
 
RIT.
Sognare ancora un pò
fra cento pianeti sarò lì
come in una favola...
Una favola...
 
Come vorrei poter esser disperso, distante da questa esistenza malata,
provare passione in silenzio con i sensi e vivere appena di niente.
 
Come vorrei,
come vorrei,
come vorrei,
Come vorrei...
 
RIT.
Sognare ancora un pò
fra cento pianeti sarò lì
come in una favola...
Una favola...
 
Sognare ancora un pò
fra cento pianeti sarò lì
come in una favola...
Una favola...
 
Come vorrei,
sognare ancora un pò,
come vorrei,
sognare ancora un pò,
come vorrei,
sognare ancora un pò,
come vorrei,
sognare ancora un pò.
 
 
LA STESSA FINE
Santarè / Contatto: info@kernel32.biz
 
Ancora quella vecchia storia di parole come fossero miliardi di pensieri al minuto,
così le tracce dei ricordi rilegati in tele nere appese ai muri a trasudare rancore.
 
Di te parliamo di te allora,
di te che sappiamo di te?
Di te sveliamo di te gli errori,
di te sveliamo di te gli errori.
 
E l'altra faccia che non vedo, sposta un attimo la posa tanto ormai ho decorato lo scudo,
così le tracce dei ricordi rilegati in tele nere appese ai muri a trasudare rancore.
 
Di te parliamo di te allora,
di te che sappiamo di te?
Di te sveliamo di te gli errori,
di te sveliamo di te gli orrori.
 
RIT:
E' chiaramente sempre poi la stessa fine,
proprio come l'epoca ci impone.
 
E' chiaramente sempre poi le stesse gioie:
Plastilina e nuove droghe.
 
Ancora quella vecchia storia di parole come fossero miliardi di pensieri al minuto,
così le tracce dei ricordi rilegati in tele nere appese ai muri a trasudare rancore.
 
Di te parliamo di te allora,
di te che sappiamo di te?
Di te sveliamo di te gli errori,
di te sveliamo di te gli errori.
 
RIT:
E' chiaramente sempre poi la stessa fine,
proprio come l'epoca ci impone.
 
E' chiaramente sempre poi le stesse gioie:
Plastilina! Plastilina....
 
E' chiaramente sempre poi la stessa fine,
proprio come l'epoca ci impone.
 
E' chiaramente sempre poi le stesse gioie:
Plastilina e nuove droghe.